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31 ottobre 2022

Blogtour: Tour di Halloween 2022 - Ventiquattro consigli di lettura a tema Halloween

                                    

Buon pomeriggio lettori,

oggi io insieme alla mia amica Yely del blog La libreria di Yely, abbiamo organizzato un blogtour dedicato ad Halloween. Ognuno di noi porterà consigli, ricette ... insomma, tanti argomenti diversi per rendere omaggio a questo giorno. Il mio argomento è:

Ventiquattro consigli di lettura a tema Halloween



I celebri romanzi di Dracula, Frankestein e il mistero di Sleepy Hollow non possono mancare insieme all' edizione annotata di Lovercraft. Halloween che fifa felina e i vari libri sulle avventure di Mortina, invece possono piacere ai più piccoli.




Le atmosfere dark di Beautiful Creatures, le atmosfere gotiche di Mexican gothic e Sulle tracce di Jack lo Squartatore possono essere delle buone letture per chi vuole immergersi in atmosfere un po' oscure. Invece per i più piccoli consiglio lo strano caso del misterioso Hotel e la notte delle zucche mannare. Teddy è un buon thriller che mi ha fatto molta paura!


Racconti del terrore, Coraline e lo strano caso del dottor Jeckyll e Mr Hyde sono letture che consiglio e adatte al periodo. Ai bambini sicuramente potrebbe piacere tanto lupetta luna e fantasmologia. Consiglio anche una guida sulle case stregate.



Per concludere consiglio diversi libri sui vampiri, tra cui una guida, un libro in inglese ( Vampireology) e Twilight. Hide è un buon horror e non possono mancare tutti i racconti di Lovercraft. Invece per i più piccoli, una nuova avvenutura con Lupetta Luna. 


Spero che i miei consigli vi siano piaciuti.

Fatemi sapere quali libri avete letto e quali altri libri mi consigliate!

Buona Lettura!




Ehi, non è finita qui!
Questo è il calendario dove troverai e potrai leggere gli altri articoli delle nostre colleghe che hanno partecipato insieme a noi.
Che aspetti? Corri a leggere! ❤






6 novembre 2020

BlogTour : Così si perde la guerra del tempo - Storia, ambientazione e generi (distopico/sci-fi/romance) associati al romanzo

Buongiorno lettori,
oggi porto alla vostra attenzione l'approfondimento del libro che ha accompagnato la mia settimana, ovvero Così si perde la guerra del tempo di  Amal El-Mohtar e Max Gladstone. 
Ringrazio la Mondadori per averci fornito il file.






Se avete letto la mia recensione del 3 novembre sicuramente avrete notato che ho trovato molte parti confuse riguardo la narrazione. A tal proposito  cercherò di essere il più chiara possibile in questa tappa su ciò che accade.

Questo romanzo racchiude una storia di speranza, dove  l'amore diventa più forte di una guerra e alla fine trionfa. Definirei questa una vittoria interiore che pone la speranza al primo posto, rendendo ciò il tema principale di questa storia.

 Entrambe prendono questa  corrispondenza epistolare come una sfida e alla fine ciò le porterà a conoscersi sempre più in profondità. La scintilla fra loro era già scoppiata dal loro primo incontro e le lettere non so state altro che un mezzo per farle avvicinare ancora di più.

 Questo è un romanzo che fonda le sue basi in una guerra, anche se non ho capito bene per quale motivo sia scoppiata, ma so per certo che entrambe le fazioni cercano di controllare il il passato per dominare il futuro. Dentro questo romanzo si mischiano tantissimi generi, come ho già detto nella mia recensione, e ci sono appunto diverse sfumature distopiche a causa di questi due schieramenti in guerra fra loro: Blu fa parte dello schieramento dal Giardino mentre Rossa  dall'Agenzia . Queste entità hanno diverse leggi e anche se non sono spiegate bene riusciamo a capire subito che non riusciranno mai a trovare una pace perché una vuole vuole predominare sull'altra. 

 Come avete potuto leggere nella  mia recensione  ho trovato questo libro  bello nonostante alcuni difetti basati su alcune parti  narrate in modo poco chiaro.  Ripeto anche il fatto di aver trovato la narrazione del libro  armoniosa, poetica e colma di metafore. Grazie a esse, se ci soffermiamo e leggiamo parola per parola, riusciremo a entrare e  a cogliere il vero messaggio  racchiuso all’interno di questo libro.

La storia di così si perde la guerra del tempo si apre in un campo di battaglia  dove  conosciamo per la prima volta Rossa, la nostra protagonista non proprio umana dato che riesce a far guarire la sua pseudo pelle in modo automatico e, soprattutto, si ricuciono anche i vestiti. Conosciamo il suo compito: percorrere i fili del tempo per assicurare all’Agenzia i futuri stabiliti, da cui Rossa dipende. Così quelli che fanno parte dell’Agenzia risalendo su per il tempo, spezzano le ciocche per assicurarsi il dominio.

Immaginate i fili del tempo come una lunga chioma dove le varie ciocche, se ho capito bene, rappresentano un punto storico. In questo caso le ciocche possono esser spezzate e Rossa, si trova proprio in una ciocca. Lì, con la sua forza tecnologica, dato che viene citato l’uranio, stermina i due imperi.

 Parte proprio da questo momento la loro corrispondenza epistolare con la sua nemica Blu, che viaggia attraverso il tempo in un modo indefinito. Oltre al ruolo dell’Agenzia conosciamo anche il Giardino, che al posto di distruggere il tempo lo semina. Comprendiamo quindi che entrambe le fazioni hanno obiettivi comuni, ognuno vuole controllare il passato per controllare il proprio futuro e quindi spezzano o stabilizzano varie ciocche nel tempo. Alcune parti devo dire che mi hanno ricordato la celebre serie tv Doctor a causa dei viaggi del tempo e dei meccanismi tecnologici.

La parte fantascientifica del libro la vediamo, oltre al pezzo in cui i tessuti di Rossa si ricuciscono, anche nella parte in cui bisogna leggere questa lettera. Infatti per leggere la lettera è necessario, oltre che bruciarla, assorbire ciò dentro la propria mente, così basterà solamente il pensiero della sua avversaria per poterla leggere. Credo che questa sia la parte più straordinaria che apre le porte al genere fantasy, dato che questo procedimento sembra un po’ magico. Soprattutto, non troveremo solo una lettera da bruciare ma anche una lettera sotto forma di ampolla che per esser letta va bollita. Le lettere non si possono leggere solo così ma, anche,attraverso: ossa,  pesci,rottami, foglie di tè, vapori, piume,semi, libellule morte, pungiglioni di api, scontrini, bacche ( quest’ultima mi ha ricordato tantissimo il riferimento a Hunger Games riferiti ai morsi della notte) e una macchia. Credo che siano stati molto importanti e originali questi elementi per lo sviluppo della storia, ci sono molti altri oggetti utilizzati ma non voglio svelarvi proprio tutto. 

Ci sono accenni anche di tecnologia avanzata, come i riferimenti all’uso dell’idraulica nell’attacco sferico di Rossa e a questi,penso, macchinari definiti pacciamatrici. Forse, sono macchine che aggiustano i fili del tempo per agevolare il Giardino? Questo ammetto di non averlo capito visto che non viene spiegato. So solo che per dominare il tempo, l’Agenzia usa un attacco tecnologico mentre il Giardino ha un approccio più biologico. 

Quello che mi è piaciuto a livello di storia è come il rapporto fra le due donne procede in ogni istante, attraverso queste lettere da decodificare riusciamo a capire quanto tutto questo sia geniale e incontri vari generi letterari. È veramente interessante il fatto di poter assimilare un oggetto dentro di sé per poter leggere una lettera. Credo che questo libro assuma proprio una caratteristica metaforica soprattutto nella parte delle lettere.

In fin dei conti quando leggiamo un libro, una lettera, un messaggio o una parola … tutto ciò è impresso dentro la nostra mente ed è un po’ simile a ciò che gli autori raccontano in questo libro: assorbire dentro di sé ciò che si legge.

Leggendo questo libro si assimila e si riflette davvero tanto, peccato per alcune parti confuse e non spiegate.

L’ambientazione in questo romanzo è molto vasta fin dall’inizio, narrata ma soprattutto descritta con una prosa elegante, armoniosa e potente. Sinceramente non riesco a definire quanto mi sia piaciuto il loro stile narrativo. All’inizio del libro ci ritroviamo in mezzo a una battaglia fra due grandi imperi e il riferimento al bronzo mi ha fatto pensare a un periodo abbastanza antico. Non ci troveremo solo in mezzo a battaglie ma anche in : un ospedale del ventunesimo secolo, in mezzo ai dinosauri. Vengono menzionati durante le lettere il Palazzo d’estate, il cavallo di Troia. Inoltre c’è un luogo particolarmente interessante che viene chiamato labirinto, in questo posto ci sono dei pellegrini e si trovano dentro questa grotta. Qua l’intreccio con le leggende, che fanno parte del genere fantasy, è riuscito a incuriosirmi sempre di più dato che secondo la leggenda il labirinto di ossa era stato creato dai giganti prima che gli dei li uccidessero e lasciassero la Terra. Ci viene anche detto che questa Terra vi era già prima dell’era glaciale e dei mammut. Ciò mi ha fatto pensare tantissimo alle Tombe dei Giganti, che ci sono qua in Sardegna. Secondo queste leggende si dice anche che è stato il primo serpente a costruire il labirinto scavando la roccia per nascondersi dal giudizio del sole. Qui il riferimento alla Bibbia riguardo il primo serpente è abbastanza evidente e il giudizio del sole, potrebbe significare Dio. Sempre riguardo questo labirinto che gli autori si sono soffermati a descrivere si dice che può esser stato creato durante l’erosione e il moto delle placche tettoniche. Attraverso questo labirinto comunque questi pellegrini cercano di lavarsi dai loro peccati per percorrere il sentiero della saggezza. Non ci viene descritta e non abbiamo alcun riferimento,però mi piace pensare che sia la Grotta dell’Ombra (a Jalalabad in Afghanistan) dove veniva celebrata l’ombra lasciata da il Buddha mentre combatteva e sconfiggeva, il drago Gopala.

I riferimenti storici sono davvero tanti, e uno fra questi c’è il pezzo di quando viene ucciso Giulio Cesare dai senatori. Inoltre ci sono riferimenti alla leggenda sulla famosa Atlantide che per via di un'esplosione vulcanica gigantesca in mezzo al mare ... lo tsunami l’ha sommersa. Tutt’ora rimane un grande mistero. Nel libro comunque apprendiamo che di atlantidi ce ne sono diverse e anche piuttosto strane.

Vengono citate anche diverse città paesi come Canada, Grecia, Creta, Filippine, Egitto e Nuovo Mondo ( per indicare l’America), soprattutto vengono citati tanti personaggi Tahuantinsuyo,  noti come  Cesare, Maria regina di Scozia,Socrate, Dante, i poeti Qu Yuan e Li Bai, popolo   Gengis Khan e persino alcuni oggetti come il servizio pregiato di porcellana da tè del Drago Ming di Meissen. Questa è solo una parte dei sono tantissimi riferimenti ai personaggi e ambienti iconici che vengono citati in questo libro.

Vengono affrontati anche temi importanti come la solitudine, la guerra e di quanto si è simili a prescindere dalla fazione in cui uno è.

Nonostante la crudeltà e la violenza descritte non posso far a meno di notare come la prima lettera di più si apre: “Guardate le mie opere, voi potenti, e disperate!” un sonetto di un poeta romantico chiamato Percy Bysshe Shelley.

Fino a questo momento ho parlato di storia, ambiente e personaggi, di alcuni tratti  del genere distopico,  fantasy e sci-fi e ho lasciato per ultimo il genere romantico, perché voglio regalare l’importanza che merita.

Ci sono tante parti in questo libro che mi sono piaciute e come ormai sapete per me la parte migliore è stata quella dello scambio epistolare fra le due protagoniste. In ogni lettera vediamo come il loro sentimento delle protagoniste accresce in entrambe, fino a diventare talmente importante da divenire poetico. La loro storia d'amore mi ha fatto emozionare davvero tanto, specialmente le loro parole così poetiche e romantiche che si scambiano a vicenda. Se siete romantiche, come me, non potete far altro che apprezzarlo!

Spero che la mia tappa  Storia, ambientazione e generi (distopico/sci-fi/romance) associati al romanzo vi sia piaciuta, ribadisco ancora che non è stata una lettura facile ma piuttosto difficile, anche perché affronta un tema importante quello della solitudine e non solo. Però, credo che tre pagine di approfondimento siano abbastanza e forse ho svelato anche troppo.

Buona lettura !





18 settembre 2020

Blogtour: la divina commedia. Inferno - CANTO SESTO

 TERZO CERCHIO: golosi: canto VI

Buongiorno ragazzi,
oggi porto alla vostra attenzione la tappa dedicata a questo evento targato Mondadori. Ringrazio l’editore per il file . Insieme alle mie colleghe vi accompagneremo tra le pagine della prima cantica della Divina Commedia, l’Inferno, per rendere omaggio a un'opera complessa, che tutti noi abbiamo studiato a scuola e che ora è giunto il momento di riprendere in mano.
Avete visto quanto è bella la nuova edizione Oscar Draghi? Penso sia una fra le più belle e se siete appassionati o volete acquistare l’edizione illustrata, credo che sia l’opera giusta per voi.
Io accompagnerò voi nel terzo cerchio, precisamente nel canto sesto, dove il viaggio di Dante sta continuando fra pericoli e rivelazioni.
La mia tappa è divisa in temi diversi che partono dopo l’analisi del canto.
Spero che vi piacciano.




Analisi
Il canto inizia con Dante che riprende i sensi e si ritrova nel terzo cerchio, tra i golosi: qui osserva la pioggia di grandine e neve, dove i latrati di  Cerbero , il mostruoso cane a tre teste, sono tanto acuti da esser sentiti a distanza. Questo mostro mitologico, graffia in modo assai violento le anime dei dannati che a ogni colpo urlano per il dolore provocato, anche, dalla pioggia.
Cerbero, appena nota i due visitatori, cerca immediatamente di ostacolare il loro passaggio e mostra i denti per incutere paura.Virgilio, prontamente getta nelle sue fauci fameliche una manciata di terra, che la creatura ingoia. Ciò placa la sua ira e riescono a superarlo.
Dante e Virgilio, camminano proprio sopra i dannati sdraiati nel fango, quando uno di loro si alza e domanda proprio a Dante se lo riconosce. Il nostro poeta non lo conosce, allora quest’anima dannata gli spiega che anche lui era un fiorentino e che il suo nome è Ciacco.
Dante, a questo punto, gli pone tre domande per lui importanti: quale sarà il futuro di Firenze, città divisa da due fazioni differenti? Quali cause hanno provocato questa discordia? E se c’è qualche cittadino giusto? Ciacco risponde a ogni domanda sotto forma di profezia e Dante apprenderà che:
  • i Guelfi Neri prenderanno il sopravvento a Firenze e manterranno il potere per molto tempo, punendo in modo esemplare gli avversari
  • I cittadini giusti sono pochi e non vengono ascoltati
  • le cause della discordia civile sono date dalla superbia, invidia e avarizia.
Dopo queste risposte esaustive, Dante non si arrende con le domande e continua a chiedere anche la sorte di Farinata Degli Uberti, Tegghiaio Aldobrandi degli Adimari, Iacopo Rusticucci, un Arrigo di cui non sappiamo bene l’identità e  Mosca dei Lamberti. Il nostro poeta spera che siano in Paradiso, ma Ciacco ancora una volta rivela che loro sono fra le anime più nere e che potrà vederli se scenderà verso il fondo dell’Inferno. Dopo tutte queste rivelazioni, Ciacco conclude il discorso pregando il poeta di ricordarlo fra i viventi e si affloscia nuovamente a terra con gli altri dannati sul fango. 
Virgilio a questo punto spiega a Dante che Ciacco non si rialzerà più finché non arriverà il giorno del Giudizio Universale e suonerà la tromba angelica, quando tutte le anime riprenderanno i loro corpi e ascolteranno la sentenza finale di Dio. Dante, riflette su ciò che gli è stato appena detto e chiede: dopo il Giudizio Finale, le sofferenze dei dannati aumenteranno, diminuiranno o resteranno tali come in quel momento? Virgilio risponde che saranno ben peggiori visto che le anime acquisteranno maggiore perfezione e sensibilità.
In questo passaggio Virgilio si riferisce alla filosofia di Aristotele. Continuando a chiacchierare percorrono un sentiero che li porterà al quarto cerchio dove trovano il grande nemico, Pluto, il dio greco delle ricchezze.



I dannati del terzo cerchio: la visione Dantesca  e la loro pena


Per Dante, è chiaro che il peccato di gola abbia delle caratteristiche animalesche, infatti sembra quasi che veda l’uomo come una bestia famelica lontana dalla sua natura spirituale. Questo lo si nota dai comportamenti che notiamo nel canto e di come essi mangino il fango, distesi a terra. Rendetevi conto che loro gli camminano sopra, quindi, Dante condanna fisicamente il corpo. Questo suo ideale della tradizione medievale risale dal Vangelo fino ai classici, rammentando le parole di San Paolo, la condanna di Aristotele e il disprezzo del latino Sallustio verso i piaceri legati alla pancia e ai piaceri materiali.  
Non vi è quindi alcuna differenza tra Cerbero e i golosi perché entrambi sono come cani, sporchi, chini e disumanizzati, sotto la loro pena. Nessuno di loro, escluso Ciacco, al passaggio di Dante e Virgilio, sembra sentirli. Ciacco, dunque, è l’unico che ha dimostrato quel poco di umanità rimasta.
La pena inferta credo sia davvero terribile: la pioggia che colpisce queste anime in modo costante, fastidiosa, fredda, mista a neve ed eterna. Questa pena trasmette tanta sofferenza, non solo a livello fisico ma anche morale. Senza contare ciò che fa Cerbero con i suoi artigli, la sua ira e i suoi latrati.
Quando ho letto questo pezzo devo ammettere che mi è rimasta molto impressa nella mente e mi ha fatto pensare a quanto sia una delle pene più spiacevoli descritte. Infatti, anche Dante è dispiaciuto per questa pena che la giudica come una delle più brutte e sofferenti.  Il fango mangiato dalla bestia, l’odore del posto, i dannati che vengono picchiati da questa pioggia e le loro urla sofferenti, sono davvero un colpo al cuore.




I tre temi del canto VI

A differenza di altri canti dove vi è più azione, qua l’unico gesto significativo a livello di lotta è quello di Virgilio che distoglie l’attenzione del mitologico Cerbero per passare.
C’è un motivo se questo canto è così tranquillo: è riflessivo.


Durante questo canto affronteremo insieme tre temi importanti:


  • tema politico
  • tema morale
  • tema dottrinale

Il tema politico è affrontato da Ciacco quando parla delle lotte fra i Bianchi e i Neri, che hanno originato della rovina di Firenze e del suo esilio, spiegando le cause morali che hanno originato tutto ( avarizia, superbia e invidia). Praticamente parla di una società dedita la denario, avira di cui Pluto sarà il simbolo di questo peccato nel prossimo canto. Ciacco, dunque, ha un profilo di rilievo storico, un cittadino comune che rivela a Dante ciò che accadrà a Firenze, un modo quasi nostalgico. 


Il tema morale si presenta quando vengono menzionati i cinque grandi fiorentini del passato che sono finiti all’Inferno.  Questo passaggio fa notare quanto siano insufficienti a volte le operazioni politiche, o di altra natura per la salvezza. La dignità umana, specialmente quella civile, è per Dante un valore terreno che a volte non coincide molte volte con la salvezza eterna. In questo viaggio quindi solo le virtù cristiane ( carità, fede, speranza). Fra tutte ci sarebbe anche l’umiltà che a quanto pare secondo Dante non ha spazio per chi opera in politica.


Il tema dottrinale invece si basa sulla resurrezione dei corpi e sulle condizioni delle anima e dopo il Giudizio universale. Questo è uno dei significati più profondi che incontreremo in questo canto dove esalta il fatto che non è la vita terrena la vera vita ma quella ultraterrena. Tutto ciò è confermato dal discorso di Virgilio quando spiega che le pene saranno ancora più sofferte. Infatti i versi finali ripropongono il tema dell’eterno, della volontà di Dio e della nullità della volontà umana.
Questo tema dottrinale viene affrontato da Virgilio come filosofo e non come teologo, che porta sempre in evidenza il tema della ragione. Mostra, quindi, la filosofia di Aristotele quando evidenzia che la pena una volta dopo il Giudizio sarà più sofferta, e anche a Sant’Agostino riferendosi al fatto che la gioia dei buoni sarà maggiore e i tormenti dei malvagi danno peggiori una volta che si saranno provati sul corpo.




Ora vediamo i personaggi un po’ più da vicino ...






Cerbero, figlio di Tifeo ed Echidna,  è un personaggio che compare nella mitologia greca. Lui è uno dei tanti mostri, che come custode, si trova all’ingresso degli inferi dove regnava Ade, il dio della morte e delle ombre. Questo mostro, chiamato anche fiera, è un cane gigante a tre teste. Il suo corpo non ha pelo ma è ricoperto da serpenti velenosi che a ogni rumoroso latrato, forte quanto un tuono, fanno rizzare le loro temibili lingue.
Questa creatura mitologica lo troviamo anche nell’Eneide, quando si oppone a Enea durante la discesa agli Inferi ma Sibilla con una focaccia placa la sua ira. Tra i tanti personaggi, anche Cerbero, è stato inserito da Dante nella sua opera ed è un chiaro segno di come l’opera del latino Virgilio abbia influenzato il nostro poeta che stiamo continuando a conoscere in questo lungo viaggio. Inoltre anche la scena fra le due opere e simile. Sibilla in questo caso è Virgilio che con un pugno di terra ammansisce le gole del mostro goloso. A differenza della manciata di terra scagliata da Virgilio, il pane di Sibilla rappresentava una delle offerte nei sacrifici alla divinità, quindi era un rito sacrificale propiziatorio dedicato proprio a lui, il custode dell’Ade.
In ogni caso, il Cerbero Dantesco è differente dal Cerbero classico. Infatti, questo mostro non è il custode degli inferi ma solo di un cerchio e somministra le pene senza dignità. La descrizione di Cerbero oltre a renderlo terrificante, lo rende grottesco con tratti umani, bocche, barba, mani, quindi non ha solo tratti animali ma anche umani. La raffigurazione di Cerbero si ritrova anche, in versione un po’ diversa, anche nell’Apocalisse di San Giovanni e nelle visioni profetiche dell’Antico Testamento: un mostro in parte uomo, maiale, uccello e capra. Questa miscela di creature simboleggia la voracità senza alcuna distinzione fra le diverse nature. Questo, è il motivo della scelta di Dante di rendere così “animali” i golosi.









Ciacco è uno dei golosi che ritroviamo nel terzo cerchio dell’Inferno, precisamente nel canto sesto. Non sappiamo molto di lui tranne ciò che ci dice Dante, e Boccaccio nel Decameron dove viene definito un uomo molto ghiotto. Si pensa che il nome possa essere anche un soprannome dispregiativo. Sicuramente era un uomo che a Firenze quando veniva invitato ai banchetti allietava per la sua signorilità di costumi. Non fu un personaggio di rilievo nè politico nè economico nè culturale ma era noto a Firenze per come allietava i suoi ospiti con le sue storielle.
Ciacco rimane, comunque, il portavoce morale di Dante che profetizza e denuncia in modo formale e solenne un evento storico rilevante. Inoltre , fa un’allusione a Sodoma distrutta da Dio per i peccati, che segnala quando Firenze sia vicina a quel triste destino. 







Il peccato di gola nella fede  e il giudizio universale

Per la fede il peccato è il rifiuto e l'allontanamento da Dio perché è contro di Lui che l'uomo sta peccando. Ciò equivale sostanzialmente a rifiutare Dio, opporsi e non ascoltare la sua volontà per rivendicare la nostra autosufficienza. Il peccato provoca il buio della  coscienza, a causa di questo ci si allontana da Dio.
Le conseguenze del peccato non ricadono solo sulla persona che lo compie ma anche sugli altri perché anche il modo di relazionarsi cambia. Non ci si relaziona con apertura generosa e servizievole ma con chiusura ed egoismo. Il rispetto non c'è più anzi si violano i diritti altrui, la solidarietà diventa indifferenza, ci sono le conflittualità che opprimono e ostacolano tutto ciò che si ha attorno.
Il peccato è un'offesa verso Dio che soffre per ciò che l'uomo commette e non è per niente indifferente, anzi Lui vuole la salvezza di ognuno di noi. Sostanzialmente distinguiamo:
  • il peccato veniale
  • il peccato mortale
Il peccato veniale è una colpa dovuta alla debolezza umana, un'incoerenza, una disobbedienza a Dio e la ripetizione apre la strada al peccato mortale.
La Chiesa parla di peccato mortale per indicare un'azione, un'omissione, un pensiero, un atteggiamento  grave commesso con piena coscienza della sua negatività. Rappresenta, dunque, una chiusura nei confronti di Dio e della sua volontà da spezzare la comunione con Lui. Solo una volontà sincera di conversione può risanare questa situazione che conduce alla perdizione eterna. 
Questo viaggio interiore che intraprende Dante, svoltosi nella Settimana Santa del 1300, primo anno giubilare di conversione e perdono, ha un chiaro significato: l'uomo allontanatosi da Dio e perso nel suo vizio è quasi vicino alla dannazione, ma Dio che ha pietà per lui e nella sua infinita misericordia, gli dona "la ragione" che lo avvia verso la salvezza per comprendere, pentirsi e espiare i suoi peccati. Il tema del viaggio come ricerca di salvezza rimanda al romanzo cavalleresco del ciclo bretone e alla letteratura mistica che presenta l'ascesa verso Dio, attraverso i regni dell'oltretomba. Un'idea non poi così nuova nel Medioevo. Infatti Dante riprende nomi, luoghi e personaggi (come Cerbero) dalle opere più famose come l'Odissea e l'Eneide. Tutti questi personaggi presentano tanto difetti e pregi, vizi e virtù, facendo riflettere sul bene e sul male mentre invita tutti gli uomini a considerare il valore e la responsabilità dei loro comportamenti che hanno conseguenze per l'eternità. Dante immagina l'inferno come un imbuto, un cupo abisso conico, suddiviso in nove cerchi. La loro disposizione va dai peccati meno gravi a quelli deplorevoli: il criterio per valutare la colpa è l'uso della ragione.
Tutti i peccatori presentati da Dante sono condannati alla pena del contrappasso, una punizione esemplare che manifesta in modo simbolico la colpa.
I sette vizi capitali sono:
-Lussuria
-Gola
- Invidia
-Avarizia
- Accidia
-Superbia
-Ira
Secondo il cristianesimo, il peccato di gola è uno dei sette vizi capitali che si ha quando uno esagera con l’assunzione del cibo o delle bevande, quando questo eccesso arriva all’ingordigia. Infatti, questa incapacità a moderarsi più che necessità di saziarsi o abbeverarsi diventa un desiderio irrefrenabile, difficile dunque da trattenere. Quando uno non reprime questo desiderio materiale e lo soddisfa, entra in scena il peccato. I golosi sono degli incontinenti che hanno usato in modo sbagliato le capacità umane per mancanza di controllo.
La prima tentazione di gola, è presente sulla Bibbia nel libro della Genesi. La prima parte parla della creazione del mondo e nella seconda parte si concentra con la storia di Adamo ed Eva. Lì nel giardino dell’Eden, Dio, vieta ad entrambi di mangiare dall’albero della conoscenza del bene e del male. Tentati dal serpente, cedono e mangiano i frutti proibiti.

Anche se il loro gesto può essere assimilato a qualche altro peccato, il gesto del mangiare a sazietà è comunque un chiaro segno.
Nel Vangelo di Matteo e in quello di Luca, ci viene racconta che lo stesso Gesù, dopo esser stato battezzato, affronta il viaggio nel deserto e viene tentato attraverso il cibo: precisamente il diavolo cerca di tentarlo tantissime volte durante i quaranta giorni. Tra le tante tentazioni avvenute in quei giorni, una è proprio quella del cibo: quando le dice di trasformare i sassi in pane.
il cibo come tentazione
Il peccato di gola, quindi, nella sua rappresentazione allegorica ha un valore negativo che ci fa ricordare quale rischio comporta l’eccesso nel cibo. C’è da ricordare che all’inizio l’assunzione del cibo era contrassegnato solo dalla semplicità, ma quando tutto ha iniziato a evolversi e da bisogno il cibo è diventato sempre più sofisticato, allora è entrato in scena il peccato di gola. Questo peccato dunque originatosi dal divieto di mangiare il frutto proibito, si è evoluto anche nell’eccesso del cibo.
Il cibo quindi è una grande tentazione e se si trasforma in ingordigia, saremo tutti dei golosi.


In base alle azioni compiute, dunque, un giorno si verrà giudicati. Quel giorno è chiamato Giudizio Universale, che si verificherà quando arriverà per la seconda volta Gesù sulla Terra. Esso giudicherà i
vivi e i morti, destinando le persone in Paradiso o all’Inferno. Questo giorno è comune in molte religioni oltre quella cristiana, ad esempio nella religione egizia e nell’ebraismo. Infatti sia secondo la Chiesa Cristiana che la Chiesa Ortodossa, gli uomini vengono giudicati dubito dopo la morte e vengono collocati in Paradiso o all’Inferno. Alla fine dei tempi quando avverrà la resurrezione della carne nel Giudizio Finale tutti si riapproprieranno del loro corpo e vivranno o nella gioia eterna o nella dannazione eterna.






La tentazione identificata nel cibo


Tralasciando la religione, il cibo sotto forma di tentazione lo leggiamo e vediamo in tantissimi altri film. Come possiamo dimenticare le celebre fiaba dei fratelli Grimm, o se non l’avete letta, la Disney nel 1937 ha debuttato proprio con il suo primo cartone animato, Biancaneve.


Sicuramente tutti conosciamo la sua storia, di come la strega tenta la giovane ragazza attraverso il cibo: la mela. Notiamo come senza riserve, cederà alla tentazione e troverà con essa il “ sonno eterno”. Infatti se non fosse stato per il principe, lei non si sarebbe svegliata. Il cibo, dunque, la tentazione l'aveva portata alla morte eterna.
Inoltre non posso non menzionare sempre la storia di Hansel & Gretel, quando i due bambini vengono attirati dalla casetta di marzapane, ricoperta di dolciumi. Anche, qui il cibo attira i due giovani e lì fa finire dritti in un pericolo inaspettato: una strega vuole mangiarli. La strega da tempo vista come il male per i poteri oscuri viene definita una seguace del diavolo.

Come la storia di Biancaneve prende origine dalla storia di Adamo ed Eva a causa del frutto, anche nel libro de Il nipote del mago, che fa parte della saga de Le Cronache di Narnia, si presenta un altra volta il cibo come tentazione di frutto.
Sono stati scritti tanti libri, girati tanti film e serie tv che si riferiscono al cibo come tentazione.Infatti,
cambiano le idee, cambiano le epoche ma ciò che mangiamo o che vorremo mangiare sarà sempre visto come una tentazione. Tutto ciò che ci circonda ci tenta, possiamo naturalmente farci un po' tentare ma non dobbiamo mai eccedere troppo. Non so voi ma a me non mi attraerebbe tanto poi esser sdraiata sopra il fango.
Io, preferisco il Pardiso!
Questo circolo vizioso del peccato di gola ruota sempre attorno alla tavola, all’ingordigia, molte volte inarrestabile, e davvero difficile da controllare proprio in quest’epoca dove la tv è piena di programmi di cucina.
Naturalmente il cibo non deve essere visto come una cosa negativa, se non si eccede, perché esso ci mantiene in vita. Crea gioia quando lo si condivide e crea creatività quando si vogliono provare tante ricette buone da gustare. Cerchiamo di condividere di più con gli altri e forse saremo anche più felici!


Senza contare il fatto di quanto sia bello cucinare!
Seppur io non sia una ragazza che mangia così tanto fino a scoppiare, non riesco a resistere a certi cibi, perché li amo alla follia: pasta alla carbonara, tramezzini, pizza, cioccolato e al tiramisù ! In ogni caso vedrò di controllarmi visto che la tortura dei golosi è davvero brutta.


A voi quali sono i cibi che potrebbero portarvi alla dannazione dei golosi?



Ehi, non è finita qui!
Questo è il calendario dove troverai e potrai seguire le tappe dei miei colleghi che hanno partecipato con me all'evento. Troverai tanti articoli interessanti per farti un idea chiara su questo viaggio infernale che insieme a noi state percorrendo! Che aspetti? Viaggia con noi! ❤


Buona lettura!







21 agosto 2020

Blog Tour: 5 libri incentrati su Poirot che ho amato e consiglio

Buon pomeriggio lettori,
oggi porto alla vostra attenzione la presentazione di un evento organizzato da me e dalla mia amica Yelena del blog La libreria di Yely. Prima di procedere alla presentazione ringrazio la Mondadori per averci affidato il compito di organizzare "Poirot e Miss Marple. Gli investigatori di Agatha Christie". Ringrazio le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato con entusiasmo a questa nuova avventura che non finirà qui. Ringrazio la mia amica Yelena Zerulo che gestisce il blog La libreria di Yely per stare al mio fianco in ogni evento! Infatti ci ritroverete tutti insieme in nuovi eventi perché l'unione fa la forza e aver trovato tante persone così brave e preparate con una grande passione per la lettura mi riempie di gioia. Ringrazio Irene del blog Non solo libri per aver realizzato la grafica !





L'elegante piccolo belga con i baffi, la testa a forma di uovo sempre inclinata da un lato, curiose manie e una spropositata considerazione per le proprie "celluline grigie" ha risolto alcuni dei casi più intricati e misteriosi del Ventesimo secolo.
Disseminato negli oltre cinquanta romanzi e racconti che lo vedono protagonista, l'autoritratto di Poirot viene qui ricomposto come un puzzle. Lo accompagna e lo commenta un saggio di Agatha Christie sul rapporto di amore/odio che la lega alla sua creatura più famosa.
Una delle più acute menti investigative al mondo appartiene a una dolce anziana signora, dalle gote rosate e dai miti occhi azzurri, dai modi gentili anche se un po' pignoli: Miss Marple di St Mary Mead.
Segreti, acume e saggezza, che danno brio e sapore a oltre trenta fra romanzi e racconti di Miss Marple, sono qui svelati attingendo alle sue stesse parole. Accompagnati da un saggio di Agatha Christie che rivela quanto l'istinto femminile contribuisca a creare una brava detective.






Questi due saggi sono due romanzi che ci fanno entrare dentro la mente della cara e amata Agatha Christie, una scrittrice che ho conosciuto per la prima volta con la lettura di Poirot e l'Assassinio sull'Orient Express. Lei con il suo stile scorrevole, i suoi enigmi e i misteri, è riuscita a catturare la mia attenzione ma soprattutto il mio cuore. Appena ho visto che per i cento anni di Poirot a Styles Court sarebbero usciti questi due saggi non ho potuto far a meno di organizzare insieme a Yely e con il consenso della Mondadori questo evento a cui tengo davvero tanto.
Il primo fra i due romanzi di cui vi voglio parlare è Testa D'uovo. La saggezza di Poirot, il saggio del mio personaggio preferito. Amo alla follia il nostro caro investigatore belga con i suoi baffetti e l'immancabile cappello. Questo saggio, è un pezzo immancabile per ogni appassionato della Christie e per chi vuole conoscere meglio la nostra amata scrittrice.
Dentro a questo romanzo scoprire com'è nato Poirot, la sua creazione e i suoi pensieri sul personaggio. Sapere queste informazioni è stato davvero curioso e non posso far a meno di pensare che la Christie aveva una mente davvero brillante. Nella prima parte, dunque, ci spiega la genesi di questo personaggio tanto amato che per la Christie a un certo punto l'ha perfino detestato. Credetemi è un saggio breve ma dentro ci sono tantissime curiosità.
"Nonostante la vanità, spesso Poirot decide di farsi da parte per lasciare spazio ai protagonisti.                                                                                                                        Di fatto, è come se dicesse: “Questa è la loro storia, che siano loro a mostrarvi che cosa succede e perché”. Sa bene che alla fine la stella sarà lui.Potrà anche entrare in scena al termine del primo atto, ma nel secondo il palco sarà suo, e il suo momento di gloria alla fine del terzo è una certezza matematica."
Inoltre ci sono una serie di frasi celebri di Poirot estratti dai romanzi di Agatha Christie. Ce ne sono veramente tante e soprattutto sono divise in vari argomenti diversi fra loro nei vari capitoli. Tutte riguardano alcune delle frasi più celebri del nostro investigatore.
Alcune vertono sulle sue presentazioni.
  «Mi chiamo Hercule Poirot, e probabilmente sono il più grande investigatore del mondo.»                                                                                                                                -Il mistero del treno azzurro-
Altre sulla cucina e la natura umana.
«Quanto alla cucina, è pessima anche per essere inglese. Quegli enormi cavolini di Bruxelles, così legnosi, che tanto piacciono agli inglesi. Quelle patate lesse che o sono troppo dure, o si sfarinano. Le verdure sanno d’acqua, acqua e nient’altro che acqua. La completa mancanza di sale e pepe in ogni piatto.»                                                               -Sipario, l’ultima avventura di Poirot-
«Se lo immagina un uomo che lavora per un determinato scopo, che fatica e sgobba per ottenere un certo benessere, e che poi, alla fine, si trova a rimpiangere i vecchi giorni frenetici e le vecchie occupazioni che si riteneva felice di aver abbandonato? … Una volta raggiunto il nostro scopo, ci accorgiamo di provare nostalgia per la fatica quotidiana.»                                                                                                          - L’assassinio di Roger Ackroyd-
 Altre sono dedicate a les femmes e agli inglesi.
«Les femmes, sono meravigliose. Tirano a indovinare e sembra che ci azzecchino per miracolo. Non che sia così, in realtà. Le donne colgono inconsciamente mille piccoli dettagli, senza rendersene conto. Il loro inconscio poi mette insieme i pezzi, e il risultato lo chiamano intuizione.»  -L’assassinio di Roger Ackroyd-
«È vero, a volte parlo un inglese impeccabile. Tuttavia, amico mio, saper parlare un inglese stentato è una risorsa enorme. Porta la gente a disprezzarti. È uno straniero, dicono, non riesce nemmeno a esprimersi in un inglese corretto. … Insomma, mi serve per coglierli alla sprovvista. E poi è diventata un’abitudine.»                                           -Tragedia in tre atti-
Ce ne sono diverse sulla simmetria e sull'ordine che dimostrano quanto sia "perfettino" il nostro investigatore. Senza contare poi su ciò che pensa sull'amore.
«Se proprio deve portare un fermacravatte, Hastings, almeno lo metta al centro esatto della cravatta. In questo momento è spostato come minimo di un millimetro e mezzo a destra.»           -A mezzanotte in punto -
«Lei ha buon cuore a pensare a un vecchio come me. E un buon cuore, a conti fatti, vale quanto le piccole cellule grigie.»                                           -Il furto di gioielli al Grand Metropolitan-
Troverete anche frasei su "vita o morte" e delle celluline grigie di Poirot quando si mettono a lavoro.
«Così è la vita! Non permette che la si organizzi e ordini a piacimento. Non permette di sfuggire alle emozioni, di vivere secondo l’intelletto e la ragione! Non si può dire: “Voglio provare solo queste emozioni e non altre”. La vita è tutto tranne che ragionevole.»                                              - La parola alla difesa-
«L’istinto è una cosa meravigliosa. Non può essere spiegato né ignorato.»   -Poirot a Styles Court-
Intrigante è scoprire attraverso le sue frasi come funziona la mente criminale, distinguendo la verità dalle menzogne.

«Spesso sono proprio le persone più miti e tranquille a rivelarsi capaci delle violenze più improvvise e inattese. Quando perdono il controllo, lo perdono completamente!»
-Il Natale di Poirot -

«Lei mente e pensa che nessuno se ne accorga. Invece ci sono due persone che se ne accorgono. Sì, due persone. Una è le bon Dieu. L’altra è Hercule Poirot.»
-Il mistero del treno azzurro-

Poi ci sono alcune frasi riferite a Hastings.
«Le pare il modo di piegare un cappotto? … Lei non ha il senso della misura, Hastings. Non possiamo prendere un treno prima dell’orario di partenza, e sgualcire i nostri vestiti non ci aiuterà certo a impedire un omicidio.»
-La serie infernale-
Quindi non aspettatevi un saggio di 160 pagine come un lungo monologo, ma preparatevi a entrare dentro la mente di Agatha Christie,dopo aver letto la prefazione e la postfazione del libro dove c'è un articolo del 1938 pubblicato per presentare " La domantrice" a puntate sul giornale Daily Mail; attraverso le diverse frasi per capire come funzionano le celluline grigie del nostro caro investigatore, scopriremo tante cose interessanti che forse non abbiamo fatto caso durante la lettura. La biografia che accompagna il libro non è altro che un sommario di tutti i libri che sono stati pubblicati. Credo sia un'ottima guida per tenere il conto di tutti i libri che dobbiamo ancora leggere e acquistare per conoscere sempre meglio Hercule Poirot!


Miss Marple era molto più pignola e zitellesca
di mia nonna, ma aveva una cosa in comune con
lei; nonostante la sua cordialità, si aspettava
sempre il peggio da tutto e da tutti, e le sue previsioni
si dimostravano quasi sempre spaventosamente
esatte


L'altro libro di cui voglio parlarvi è Arsenico e Tazze di Tè. L'arguzia di Miss Marple, esattamente come il saggio di Poirot, si presenta con una breve introduzione e molte frasi da lei dette nei vari libri in cui compare. Conosciamo dunque la genesi della sua creazione, le frasi celebri per ogni vario argomento, la sua biografia e i romanzi in cui compare.
Sicuramente essendo un libro che contiene tantissime frasi, si entra immediatamente dentro al personaggio e capiamo benissimo il suo carattere, ma soprattutto le sue idee. Questi saggi di facile lettura non sono da sottovalutare perché sono dei libri complementari e da collezione che ognuno di noi dovrebbe avere.

Ora passiamo al mio argomento.



Poirot Sul Nilo

Il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo. Tra di essi la personalità dominante è senz'altro rappresentata dall'affascinante Linnet Ridgeway, la ragazza più ricca d'Inghilterra, abituata a essere sempre al centro dell'attenzione. Attorno a lei gravitano un fidanzato respinto e diversi accaniti ammiratori che se ne contendono i favori. Ciascuno dei personaggi ha però una sua storia e un suo segreto da custodire, accuratamente nascosto sotto un'inappuntabile facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c'è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza, ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia ad un assassino diabolicamente astuto.

Assassinio sul Nilo è uno fra i romanzi che ho letto e amato alla follia. Come si apprende dalla trama un gruppo di viaggiatori si troverà in navigazione sul Nilo. Ci sono moltissimi personaggi che si intrecciano lungo la storia, e a risolvere i casi c'è il nostro caro Hercule Poirot che al posto di godersi la vacanza si ritroverà coinvolto in un delitto intricato. Ormai è noto a tutti che se dovete affrontare un viaggio o se siete invitati da qualche parte e trovate Hercule Poirot, sicuramente un omicidio avrà luogo. In questo caso la vacanza sarà rovinata e la crociera si trasformerà un vero incubo. Nato come diario di viaggio, la scrittrice ci racconta tutto ciò che ha visto in Egitto e sembra quasi che noi siamo lì a respirare l'aria nel Nilo. Questo romanzo è una lettura scorrevole, rilassante e bellissimo che m ha regalato tante emozioni.

Poirot e L'assassinio sull'Orient Express

L'Orient-Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, occupa un posto importante nell'immaginario collettivo degli appassionati di letteratura poliziesca. Il merito è di Agatha Christie, la regina del giallo, e della sua creatura, l'impareggiabile Poirot. In quella che rimane probabilmente la più celebre delle sue imprese, l'investigatore belga, salito a bordo di un vagone di prima classe partito da Istanbul e diretto a Calais, è costretto a occuparsi di un efferato delitto.

Assassinio sull'Orient-Express, apparso nel 1934, è da molti considerato il capolavoro di Agatha Christie, sicuramente uno dei libri gialli più conosciuti in tutto il mondo.


Assassinio sull'Orient Express come Poirot sul Nilo si svolge durante un viaggio. Questo romanzo giallo l'ho letto velocemente e mi è piaciuto davvero tanto. Questo romanzo è bello per la trama che è riuscita a coinvolgermi fin dall'inizio, con i suoi personaggi e i misteri che man mano si fanno più fitti. Non sono riuscita a capire chi fosse l'assassino e la scoperta per me è stata una vera scoperta. Ho amato Agatha Christie grazie a questo libro, che è stata una delle mie prime letture di due anni fa. Infatti seppur seguendo la serie tv, i film incentrati sui romanzi di Agatha Christie e si suoi investigatori, mi sono avvicinata al genere giallo attraverso questo libro. Amo i viaggi in treno e leggere un libro del genere è eletrizzante, se poi ci mettiamo in mezzo Poirot, credo sia il massimo dell'emozione.

Il segreto di Greenshore

Il segreto di Greenshore Sir George e Lady Hattie Stubbs desiderano movimentare la festa che stanno organizzando nella loro dimora estiva: invece della solita, noiosa caccia al tesoro, una indimenticabile Caccia all'assassino. Ne affidano la regia alla celebre giallista Ariadne Oliver, che a sua volta coinvolge l'amico Hercule Poirot. Il suo intuito femminile ha forse percepito qualcosa di sinistro nell'aria rarefatta di Greenshore? Fatto sta che nei giardini della grandiosa villa con tempietto neoclassico e approdo privato sul fiume il delitto simulato si consuma davvero, e la presenza dell'investigatore si rivelerà provvidenziale… Scritto nel 1954 ma rimasto inedito per oltre sessant'anni, Il segreto di Greenshore fa rivivere le più classiche atmosfere della campagna inglese in una narrazione ricca di colpi di scena, accompagnata da un raffinato scandaglio psicologico dei personaggi.

Poirot e la strage degli innocenti


A Woodleigh Common i ragazzi stanno festeggiando Halloween quando viene fatta una scoperta agghiacciante: la tredicenne Joyce è stata assassinata. La giallista Ariadne Oliver, presente al party, si precipita dall'amico Poirot e lo convince a interessarsi del caso: Joyce, infatti, poco prima della morte, si era vantata di aver assistito a un omicidio, ma nessuno le aveva creduto. Possibile che invece la ragazza, conosciuta per essere un gran bugiarda, avesse detto la verità? E che il colpevole abbia deciso di chiuderle la bocca per sempre?




Poirot a Styles Court
Durante la Prima guerra mondiale un giovane ufficiale inglese ferito al fronte viene ospitato da un vecchio amico nella sua residenza di campagna. Il soggiorno nella lussuosa dimora sarà però tutt'altro che tranquillo. La padrona di casa, matrigna dell'amico, ha sposato un uomo di vent'anni più giovane di lei, e i figliastri, scavalcati nell'eredità, sembrano tramare qualcosa. La governante è sicura che presto gli avvenimenti precipiteranno e, in breve, la profezia si avvera. La padrona di Styles Court viene avvelenata e i sospetti si accentrano subito sui membri della famiglia. Fortunatamente, nel paese c'è qualcuno che di delitti se ne intende: un buffo profugo belga dai grandi baffi...




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 Buona Lettura!