Libro

3 maggio 2020

Recensione del Romanzo: Le acque del sonno eterno di Maria Cristina Pizzuto

Buongiorno lettori,
oggi porto alla vostra attenzione il racconto Le acque del sonno eterno di Maria Cristina Pizzuto  edito da PubMe il 17 luglio 2019. Tra le pagine di questo racconto con elementi fantasy a causa del mistero che aleggia intorno alla protagonista e poi vi è la crudele realtà di ciò che è accaduto nel 1963. Infatti questo racconto ricorda la tragedia avvenuta nella diga del Vajont.


Titolo: Le acque del sonno eterno
Autore: Maria Cristina Pizzuto
Formato :Copertina flessibile / Ebook
Editore:PubMe (17 luglio 2019)
Serie: Autoconclusivo 
                          











Trama
Sara, rimasta orfana a causa di un incidente, è costretta ad andare a vivere al castello del suo austero zio Alberto, in una cittadina chiamata Pomlete.
Al suo arrivo è accolta con estrema freddezza ma, con il passare dei giorni, fa amicizia con Marta, la cuoca, e con Erika, la moglie defunta dello zio.
Saranno proprio lo spirito di Erika e la pazienza di Sara a sciogliere il cuore arido e indurito di Alberto, trasformandolo in una persona cordiale e amabile.
Nonostante i ripetuti moniti di Erika di stare lontana dall’acqua, Sara deciderà di trasferirsi in un paesino nei pressi di una diga, dove troverà la sua indipendenza e l’amore al fianco di Francesco, fino al fatidico giorno in cui la diga riverserà le sue acque sul centro abitato, trasformando le loro vite per sempre...
Questo racconto vuole ricordare il disastro provocato dalla rottura della diga del Vajont, che in una sola notte ha causato mille e novecento morti.
Tragedia che poteva essere evitata e che ha causato danni all’ambiente e alle persone, evastando un intero paese.
Sebbene la narrazione sia puramente fantastica, vuole mettere in risalto come vite diverse vengano spezzate in poco tempo, per motivi futili e prese di posizione politico-economiche.

Questa storia è stata scritta per non dimenticare, per sottolineare che la superficialità umana spesso porta alla distruzione di vite, gremite di desideri ed emozioni. L’Uomo diventa, qui, il dio di se stesso. Un suo errore può varcare il limite della vita e della morte, ed egli si fa autore di misfatti che potrebbero benissimo essere evitati. È un urlo a chiunque possa decidere delle sorti dell’umanità a essere più responsabile in ciò che si fa e si esercita, a prescindere dai giri economici e di potere.


“Le acque del sonno eterno” vuole implorare tutti gli uomini a imparare dai nostri stessi errori. Sbagli che hanno portato a catastrofiche conseguenze spezzando l’esistenza di molte vite umane.

Opinioni Personali ( No spoiler)
La lettura di questo racconto fin dalle prime pagine mi ha catturata perché è una lettura scorrevole che non stanca e si legge veramente in poco tempo; io l'ho letto in mezzora. Sono circa una centocinquantina di pagine che si leggono veramente in modo rapito e nonostante le descrizioni siano davvero tante non affatica la lettura, anzi riesce a trasportarci dentro la natura con eleganza.
Eleganza mantenuta in ogni descrizione, dialogo e situazione, anche quando affronta la situazione peggiore. 
La storia parla di Sara che alla morte dei genitori va a vivere dallo zio in questo castello a Pomlete e che durante la sua permanenza avverte una strana presenza, il fantasma della zia Erika. Si instaura un bel rapporto fra di loro e molte volte parleranno perché la zia vigila su di lei, ma soprattutto su tutti.
Farà inoltre amicizia con Marta, che si è dimostrata un personaggio gentile e premuroso.
Lo zio risulta un po' antipatico in realtà, ma successivamente mi è piaciuto appena inizia a diventare un uomo veramente amabile ma di questo dobbiamo ringraziare sicuramente Erika e Sara che lo aiutano in qualche modo a sciogliere il suo cuore.
La zia avvertirà molte volte Sara di stare lontana dall'acqua, ma Sara imperterrita deciderà di trasferirsi in un paesino insieme a Francesco, il suo amore che grazie a Erika ha conosciuto. Tutto procederà bene fino al giorno in cui la diga riverserà le sue acque nel centro abitato, cambiando per sempre le loro vite.
Sara è una protagonista intelligente e anche un po' testarda, ed è forse questa sua testardagine che la porterà a non seguire ciò che la zia le dice più volte. Facendo naturalmente di testa sua ci saranno delle conseguenze che forse avrebbe potuto evitare ma in fondo è questo il senso del racconto.
Bisogna imparare dagli errori e questo racconto fa riflettere.
Lo zio come ho già detto, all'inizio l'ho trovato veramente antipatico ma ero abbastanza fiduciosa leggendo appunto la trama che sarebbe cambiato, e così è stato. Si è rivelato una persona amabile che alla fine mi è piaciuto, ma per questo devo ringraziare la zia Erika che l'ha fatto rinsavire.
Marta è così buona e gentile che mi ha fatto tantissimo tenerezza. Una buona amica che tutti vorrebbero al suo fianco e che pochi trovano.
Il rapporto amoro tra Francesco e Sara inizia in modo dolce, ma soprattutto continua ad esser forte nonostante tutte le difficoltà.
Passano i giorni, i mesi e gli anni ma loro nonostante tutti i cambiamenti che avranno nelle loro vite si ameranno. A tal proposito il personaggio di Margherita mi è piaciuto molto per la sua dolcezza.
Questo racconto è ricco di mistero, ha naturalmente qualche pizzito di fantasia ma è reale in ogni sua descrizione e dà luce a una tragedia impossibile da dimenticare. Le descrizioni dell'incidente alla diga mi ha fatto commuovere e sono rimasta veramente in ansia finché tutto non è finito. Questo libro è in grado di far riflettere molto e spero che non capitino più cose così brutte.
Lo stile dello scrittrice poi è così elegante da togliere il fiato e non posso far a meno di consigliarvi caldamente di leggere questo racconto.
Ringrazio la scrittrice per avermi fornito il file del libro per recensirlo!

Valutazioni Finali
  • Tempo impiegato: Mezzora.
  • Voto : 10/10. 
  • Lettura : Molto scorrevole. 
  • Copertina : 10/10. La cover è molto bella tanto che me ne sono immamorata.
  • Ambiente : 10/10.  Le descrizioni sono superbe, specialmente grazie allo stile elegante della scrittrice. Capiamo dove ci troviamo e che cosa succede nell'ambiente circostante.
  • Personaggi : 10/10. I personaggi sono caratterizzati in modo impeccabile e ciò dimostra che anche in poche pagine si può fare un grande lavoro quando si ha la scrittura nel sangue.
  • Storia : 10/10. Storia bella e misteriosa, molto toccante e ricca di significati. Un inno al non dimenticare ciò che è avvenuto in passato per migliorare il presente.
Buona Lettura!
A presto,
Beatrice

2 maggio 2020

Recensione del Romanzo: Bellezza Selvaggia di Anna-Marie Mclemore

Buon pomeriggio lettori,
oggi porto alla vostra attenzione la recensione di un libro che avevo recensito nel mio blog Fantasticamente Sognando, che ormai non uso. Ho pensato che sarebbe stato interessante riproporvela per sapere che cosa ne pensate e se condividete con me lo stesso pensiero. Questa recensione l'avevo scritta il 20 agosto del 2018, quando avevo appena iniziato a leggere la serie de L'accademia del bene e del male.
Avevo trovato questo romanzo complesso nel suo genere ed oggi come allora sono curiosa di conoscere il vostro pensiero su ciò che andrò a dire.
Vi ricordo inoltre che ciò che leggerete in questo momento, è solo un giudizio personale quindi siete liberissimi di pensarla diversamente da me, anzi sarebbe bello anche fare un confronto sulle nostre diverse opinioni.

Copia acquistata.



Titolo: Bellezza Selvaggia
Autore: Anna- Marie Mclemore
Formato :Copertina rigida / Ebook
Editore: Newton Compton Editori
Serie: Autoconclusivo
                          












Trama
L'amore fiorisce nei luoghi più misteriosi
Per quasi due secoli le Nomeolvides sono state legate al giardino della Pradera, la splendida tenuta che incanta i visitatori di tutto il mondo, giunti appositamente per ammirare le sue piante rigogliose. La bellezza del giardino, infatti, dipende direttamente dai poteri delle donne che lo custodiscono e che sono in grado di far sbocciare i fiori più belli con un solo tocco. Ma il loro legame con la terra è connesso a una maledizione: se si innamorano, i loro amanti svaniscono nel nulla. Dopo generazioni di inspiegabili scomparse, all’improvviso nel giardino viene ritrovato uno strano ragazzo. È Estrella, una delle ragazze più giovani, a prendersi cura di lui, mentre le Nomeolvides si interrogano sul misterioso nuovo arrivato, che ricorda a malapena il suo nome: Fel. La ricerca della verità nel passato della Pradera e di Fel porterà Estrella a scoprire segreti tanto magici quanto pericolosi, che affondano le radici in eventi accaduti secoli prima.
Da un’autrice pluripremiata
Entra nel magico giardino custodito da generazioni di donne che si tramandano una terribile maledizione

«Romantico e misterioso, questo romanzo evocativo e lussureggiante è un vero piacere per i lettori.»
Kirkus
«McLemore in questo romanzo unisce suspense, folklore, romanticismo e una prosa ricca. Magia pura: feroce, luminosa e fiammeggiante.»
Booklist
«Un racconto vibrante e magico che non si dimentica facilmente... Questa fantastica favola delizierà i suoi lettori.»
Library Journal

Opinioni Personali (No spoiler)
La lettura del romanzo devo dire che è stata a dir poco problematica. Il libro è di una lentezza estrema e devo ammettere che questa fantasia che ha l'autrice, seppur partita con le più buone intenzioni, tende irrimediabilmente a confondere il lettore. Lo confonde fin dall'inizio con la sua narrazione lenta, che a parer mio alcune cose le poteva anche togliere e semplificare la storia che è già abbastanza complicata di suo. Soprattutto non avrebbe dovuto ripetere cinquantamila volte le stesse cose. Dunque mi chiedo ma se la storia è in terza persona perché poi molte volte la scrittrice cambia punto di vista? Così forse non si crea ancora più confusione? 
Boh!
L'inizio della storia parte con Estella, le sue sorelle e la sua famiglia composta da mamme, nonne (e parenti femminili vari) dove ci viene spiegato come funziona il loro legame con la terra, con il fatto che i mariti/compagni di sesso maschile scompaiano all'improvviso e sul loro amore verso la loro amica Bay che è una delle proprietarie di questa tenuta, quindi loro stanno lì per lavorare da quanto ho potuto capire.
Quando arriviamo al secondo capitolo,rimaniamo spiazzate perché cambia irrimediabilmente punto di vista e ci ritroviamo ad essere confusi perché diciamo " ma se prima è andata da una parte, come mai ora è qui? che cosa è successo? " e poi capiamo subito che l'autrice ha integrato il nuovo protagonista senza dircelo! Io avrei messo subito in chiaro che quello sarebbe stato un nuovo personaggio e non dopo, perché la confusione sale soprattutto quando i punti di vista non riescono ad essere più riconoscibili. Infatti da qui conosciamo, Fel il nuovo protagonista che l'autrice avrebbe dovuto presentare ed integrare bene nella storia, ma non è stato così ... purtroppo!
La storia procede con diversi punti di vista sempre alternati, a volte in modo giusto e a volte in modo sconnesso. Sicuramente per capirlo meglio è necessario una seconda lettura, che io assolutamente non farò perché è veramente troppo brutto a mio parere, ma chissà se un giorno non mi verrà  l'idea di rileggerlo una seconda volta per capire se il mio giudizio rimarrà lo stesso.
Oltre a trovarlo confusionario, l'ho trovato anche noiosissimo perché tutta la storia è sempre svolta nello stesso posto, tranne qualche piccola fuga ma essa persiste sempre e solo nella Pradera ( il posto dove la storia è ambientata).  Infatti è veramente estenuante leggere una storia svolta sempre nello stesso giardino se non succede nulla di eclatante tranne alcuni fatti che si son verificati ma di poco conto. A volte  i fatti accaduti sono descritti in un modo troppo veloce e confusionario, altri in modo sorprendente.
Si ammetto che la fine è sorprendente perché finalmente sono arrivata alla fine del libro.
Cosa alquanto complicata è la maledizione che hanno queste donne: ovvero, non possono uscire dalla Pradera se hanno l'intenzione di scappare altrimenti muoiono. In pratica devono stare sempre lì a curare questo prato per il resto della vita. La maledizione non si ferma qui, infatti già sono in una situazione disagiata ... peggioriamo la situazione e facciamo pure scomparire gli uomini che amano. Dunque gli amanti scompaiono e loro non potranno mai continuare la loro discendenza, quindi queste cinque figlie sono le ultime che avranno a che fare con questa maledizione.
Fin qui non ho nulla da obiettare ma durante la lettura queste donne vanno a comprare ciò che a loro occorre ed escono fuori dalla Pradera, addirittura una pensa alla fuga. Ora mi chiedo ma ... se io sono fuori la Pradera, posso scappare oppure il potere di questa terra mi trascina nuovamente al mio posto se non sono nel suo territorio? 
Questa rimarrà una questione irrisolta.
In ogni caso perché parlo così? 
Verso la fine succede una cosa talmente assurda che non c'entra nulla con la magia, almeno non direttamente e se riguarda qualche strana magia ... la questione è stata gestita male e leggere una cosa del genere per me è inconcepibile. 
Quello che si andrà a scoprire, non credo si possa definire maledizione ma credo abbiano avuto un lavaggio del cervello potente. L'autrice secondo me si è dimenticata il vero senso della fiaba dato che questo romanzo è stato pensato al modello della fiaba.
Ma che fiaba è? 
Una fiaba confusa che non sa di fiaba. La magia si limita ai fiori e la maledizione è un invenzione pura delle loro menti. Il cattivo è uno che potrebbero uccidere in un attimo eppure non fanno niente e vengono sottomesse a lavori forzati. I personaggi sono deboli e si fanno sfruttare da lui che non ha alcun potere su di loro!
 Le donne che hanno questa maledizione inoltre vengono scoperte e cacciate perché sono diverse e creano fiori. Perché allora l'autrice non ha messo che venivano sfruttate magari per i loro poteri? Che senso ha metterle rinchiuse in una terra che in teoria li controlla ma in realtà non è assolutamente vero? Poi tutta questa loro paura finisce così? Perché? I problemi che avevano prima ora sono scomparsi? Va bene, in parte si, ma se loro sono maledette dalla terra appena sono entrate, dovrebbero rimanere comunque nei loro confini e non dovrebbero muoversi.
Ho letto una storia che si basava sulle sirene, si chiama The Siren di Kiera Cass e anche in questa storia le sirene erano simili a queste ragazze, ovvero che dovevano stare nei confini e non abbandonare in questo caso il mare perché esso li controllava e poteva anche ucciderle. Il libro ha avuto un senso! La liberazione ha avuto un senso. Non cambia molto da questo romanzo che ho letto e che tratta di piante. 
Io penso che Bellezza Selvaggia sia ispirata in modo più confuso a The Siren e vi spiego i motivi:
- sono tutte ragazze che hanno dei poteri e sono creature magiche;
- stanno in un habitat che li costringe a rimanere in quel posto altrimenti vengono uccise;
- incontrano un ragazzo che gli cambia la vita e grazie a lui in un certo senso vengono spinte a liberarsi dalla maledizione;
- il cattivo è l'habitat stesso da come si può intuire;
e poi c'è un altro motivo che non posso citare altrimenti farei spoiler.
Il romanticismo tanto acclamato è scialbo. 
Il mistero svanisce già dal primo capitolo perché ormai capiamo chi è il vero nemico della protagonista e chi ha causato la maledizione; anche se effettivamente non si capisce bene il motivo del perché questa terra le abbia maledette. In fondo mica è colpa loro ciò che è accaduto in passato!
La magia è quasi inesistente tranne per questi fiori che vediamo e per le cure che fanno alla tenuta. Di certo questo romanzo non verrà davvero dimenticato facilmente a causa di ciò che ha scaturito in me. Non credo che leggerò altre storie di Anna-Marie Mclemore ma soprattutto non acquisterò più un suo libro perché questo mi è bastato e se questo è davvero il suo stile devo ammettere che decisamente non fa per me. 
Inoltre viene classificato come fantasy quando in realtà è un semplice romanzetto rosa con una spruzzata di magia dato che come ho già detto l'azione è andata a farsi un giro, l'avventura è andata perduta e credo che dovremo rivolgerci a Indiana Jones per recuperarla un po'. 
La lentezza fa invidia ai Promessi Sposi di Manzoni, e penso che la Divina Commedia sia più movimentata di questo libro. Non sono neanche paragonabili ma veramente ha deluso le mie aspettative e ferito i miei sentimenti più profondi.
I personaggi sono descritti in maniera poca approfondita: una cosa però è certa all'autrice piace il numero cinque dato che vi sono cinque cugine, cinque mamme, cinque sorelle, cinque nonne, poi vi sono la ragazza Bay e il fratello Reid, e il nuovo arrivato Fel. Nessuno di questi a parte le cose che vi ho detto sopra è stato ben caratterizzato e neanche la storia d'amore, se si può definire tale dato che i personaggi sono tutti piatti.
Le descrizioni degli ambienti è stata poco approfondita e credo che anche questo abbia favorito la confusione nella storia. L'unica cose che troverete sarà il fatto che si parlerà molto di fiori in modo sempre più confudo e saranno fatte molte descrizioni su di essi. Troppe!
Lo spagnolo mescolato un po' all'italiano mi ha un po' fatto storcere il naso perché non sono spagnole quindi non ha senso mettere tutti questi nomignoli come boraja al posto di borragine. 
In ogni caso l'idea di partenza dell'autrice era buona, la copertina abbastanza accattivante perché cattura subito l'attenzione, ma la storia poteva esser elaborata meglio. Doveva avere più magia, esser spiegata in modo migliore per dare un po' di spazio alle coppie che si sono formate.
Riuscire soprattutto a dare un senso:
- alla storia d'amore che invece scarseggia.
- un carattere più incisivo a Reid.
- una spiegazione sulle dinamiche della maledizione della Pradera e su altre cose che non posso dire.
- regalarci un finale migliore e meno confudo.
Doveva alternare i punti di vista mettendo per scritto il nome tipo " Estella" o " Fel" perché poi fra le pagine uno si perde. Non doveva mischiare i punti di vista nello stesso capitolo e doveva caratterizzare meglio tutti i personaggi presenti-
Lo so, sono ripetitiva ma questo romanzo mi ha fatto veramente arrabbiare!
Mi fa arrabbiare soprattutto il fatto che l'autrice aveva la potenzialità di creare una storia veramente avvincente se solo avesse lasciato da parte tutte le cose inutili che ha messo mentre ha lasciato le parti più importanti al caso.
I personaggi piatti non servono a nulla! Le descrizioni dei fiori troppo a lungo stancano! Era necessaria una descrizione migliore di tutto quanto ma in modo chiaro! Regaliamo ai personaggi una buona caratterizzazione e diamo un senso fino alla fine a un romanzo.
Per concludere, non credo che acquisterò veramente mai più un suo libro perché sono profondamente delusa dall'aspettativa che avevo per questo romanzo.

Valutazioni Finali
  • Tempo impiegato: Circa un mese.
  • Voto : 3/10. L'idea è buona ma gestista male.
  • Lettura : Lentissima e confusa. 
  • Copertina : 7/10. La cover è molto bella peccato per il contenuto.
  • Ambiente : 1/10.  Sinceramente non so neanche dove siamo, tranne che in questo prato.
  • Personaggi : 2/10. I personaggi sono caratterizzati in modo pessimo
  • Storia : 3/10. Idea buona ma gestita in modo desolante.

Mi dispiace per queste recensione negativa ma non potete capire quanto mi ha devastata questa lettura.
Buona Lettura!
A presto,
Beatrice



Recensione del Romanzo: Legend di Stephanie Garber #2

Buon pomeriggio lettori,
oggi porto alla vostra attenzione le mie considerazioni riguardo il secondo volume della trilogia di Stephenie Garber, Legend edito da Rizzoli. Questo libro l'ho letto a gennaio, ma non ho mai postato la recensione qui sul blog, anche se era pronta da tempo.

Copia acquistata.



Titolo: Legend #2
Autore:Stephanie Garber
Formato :Copertina rigida / Flessibile/ Ebook
Editore: Rizzoli 
Serie: Trilogia  
                           - Caraval #1
                           - Legend #2
                           - Finale #3










Trama
Dopo la travolgente avventura nel mondo magico e misterioso del Caraval, Donatella Dragna è riuscita finalmente a sfuggire al padre e a salvare la sorella Rossella da un disastroso matrimonio combinato. Ma Tella non è ancora libera; per ritrovare la madre Paloma ha stretto un patto disperato con un criminale misterioso, che vuole in cambio qualcosa che solo lei può dargli: il vero nome di Legend, il Mastro di Caraval. L'unica possibilità per scoprire il vero nome di Legend è vincere il nuovo Caraval, che si terrà a Valenda, l'antica capitale dove una volta regnavano i Fati, in occasione del genetliaco di Elantine, la sovrana dell'Impero di Mezzo. Tella dovrà quindi immergersi di nuovo nella competizione magica, tra le attenzioni di un inquietante erede al trono, una storia d'amore impossibile e una ragnatela di segreti, tra cui anche quelli di Rossella. Se fallirà non potrà mantenere il suo patto e rischierà di perdere tutto, compresa forse la vita. Ma se vincerà, Legend e il Caraval saranno distrutti per sempre.

Opinioni Personali
Il secondo volume di questa trilogia è stata una lettura bellissima, anche se all'inizio son rimasta un po' delusa che questo libro fosse incentrato maggiormente su Donatella.
Continuo a non capire come mai la prima volta che ho iniziato questo libro non mi aveva così attirato mentre quest'anno lo sto divorando e adorando.
Anche in questo romanzo, l'illusione e il gioco la fanno da padroni soprattutto grazie all'entrata in scena dei Fati, esseri pericolosi e vendicativi.
Questa volta è tutto reale, nonostante i tratti di uno spettacolo di Caraval.
In questo volume, la storia è incentrata su Donalella Dragma, riunita dopo tante peripezie a sua sorella Rossella e  finalmente libera dal padre. A causa di un patto stretto per ritrovare sua madre con un amico misterioso Tella  sarà obbligata a partecipare al nuovo spettacolo di Caraval. Se scoprirà il vero nome di Legend, il suo amico le dirà dove si trova sua madre.
Il nuovo Caraval si terrà a Valenda. l'antica capitale dove regnavano i Fati, e Tella dovrà immergersi in questa nuova avventura, tra storie d'amore e segreti, dovrà stare attenta a non perdere tutto ciò a cui lei tiene perché se vincerà Caraval ... Legend e lo stesso spettacolo saranno innesorabilmente distrutti. In questo volume troviamo i personaggi del libro precedente ma non solo infatti ne incontreremo molti altri interessanti.
Julian, Jack e Dante sono i protagonisti maschili che mi sono piaciuti di più, perché hanno una bella caratterizzazione e un certo fascino che mi hanno colpito. Julian e Dante li abbiamo già conosciuti nel primo volume e sono veramente felice di averli incontrati nuovamente ora anche perché sono diventati più interessanti. Jack invece è un nuovo personaggio a tratti sadico e dolce che un po' mi ha fatto sorridere.
Rossella e Donatella sono le protagoniste femminili che mi sono piaciute molto anche in questo secondo volume. Sembrano più adulte e sono molto forti. Anche se questa volta il libro è incentrato molto su Donatella che su Rossella, la storia risulta molto interessante.
I sopprannomi delle due ragazze continuano ad essere presenti ma ormai dopo aver letto il primo volume mi sono abituata, che nonostante non li sopporti sono molto meno e non appesantiscono più la lettura.
La scrittura continua ad essere scorrevole e la storia interessante, in grado di catturare l'attenzione del lettore fino alla fine. Infatti, non mi ha ancora annoiata e l'ho trovato ancora più intenso nel suo mistero. 
Il rapporto fra Donatella e Rossella è sempre più forte tanto da continuare ad esser ben gestito in ogni situazione. Si vede tantissimo quanto l'autrice ha dato importanza al rapporto fra sorelle che è indivisibile nonostante tutto.
Il rapporto della coppia che si è formata fra la fine del primo volumo e che continua in questo secondo volume continua a piacermi molto. Sono veramente troppo carini insieme!
Questo libro come il precedente è pieno di colpi di scena che mi hanno fatta sorprendere sempre di più, tanto da chiedermi cosa sarebbe accaduto nel capitolo precedente. Aiutata dalla lettura scorrevole, il libro l'ho finito in due giorni, purtroppo!
Questo romanzo è ancora più bello del precedente e non so più quali parole usare per farvi capire quanto questa trilogia meriti di esser letta. Ci vengono spiegate molte domande rimaste in sospese dal romanzo precedente e in cambio la scrittrice ce ne mette altre che verranno chiarite nel terzo.
Legend comunque ha il suo fascino ed io lo amo incondizionatamente!

Punti di Forza
  • La storia fino a questo momento è quella più orginale;
  • Caraval, Legend e Finale creano dipendenza ed è impossibile non amarli;
  • I personaggi sono tutti caratterizzati alla perfezioni.
Punti negativi
  • I soprannomi sono fastidiosi ma piano piano ci si abitua;
  • Il nome orginale del libro è Legendary e non capisco perché la scelta della traduzione sia stata Legend. Capisco che la storia ruoti attorno a lui ma sarebbe stato carino mantenere il titolo originale.
Valutazioni Finali
  • Tempo impiegato: Due giorni. Il romanzo è molto scorrevole e interessante, tanto da creare dipendenza.
  • Voto : 9/10. Legend, è un romanzo
  • Lettura : Scorrevole.
  • Copertina : 10/10. La cover è meravigliosa e ricca di dettagli interni ed esterni, veramente ben curati. Continuo a non capire la scelta dell'editore nel  cambiare " Legendary" il titolo originale in "Legend". Presumo che sia perché questa storia è molto centrata sul Maestro di Caraval ma sarebbe stato meglio tenere il titolo originale.
  • Ambiente : 10/10. Le descrizioni dell'ambiente lo rendono reale ai nostri occhi tanto che sembra di stare veramente in questi posti meravigliosi.
  • Personaggi : 10/10. I personaggi sono molti in questo secondo volume e tutti ben gestiti. Ognuno ha il suo carattere ben delineato e spiegato bene. Li ho amati tutti!
  • Storia : 9/10. Veramente bella che ha catturato la mia attenzione fino alla fine. Mi piace specialmente il fatto di come la Garber è in grado di gestire il mistero che aleggia intono alla figura di Legend.
Buona Lettura!
A presto,
Beatrice